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LA TORSIONE GASTRICA

La  torsione dello stomaco  

(a cura del  dott. P. Donati)

 

La dilatazione e la torsione dello stomaco sono DUE patologie che possono avverarsi indipendentemente, ma rappresentano sempre un evento potenzialmente catastrofico cosicché le due patologie vengono comunemente denominate "sindrome della dilatazione-torsione gastrica".

 

La sindrome è tuttora oggetto di grande attenzione da parte della letteratura veterinaria, le conseguenze patofisiologiche  sono solo parzialmente conosciute e la patogenesi rimane ancora oscura.

Di conseguenza molti regimi terapeutici, a volte controversi, sono stati proposti.

 

La dilatazione dello stomaco e la torsione dello stomaco rappresentano una delle principali emergenze chirurgiche.

 

Anche se la percentuale di successo delle terapie adottate è aumentata in questi ultimi anni ed il tasso delle recidive è molto basso, la patologia è ancora associata ad un' elevata mortalità.

L'esatta eziologia della sindrome è ancora oggetto di dibattito tra i vari ricercatori; si ritiene comunque che sia di natura multifattoriale:

- la conformazione anatomica

- la lassità dei legamenti epatogastrici ed epatoduodenali,

- la composizione della dieta,

- il movimento dopo i pasti,

- pasti voluminosi,

- l' aerofagia,

- nervosismo e stress

- difetti dei meccanismi di eruttazione o vomito,

- anomalie dell' attività mioelettrica dello stomaco

- i livelli di gastrina

- la motilità esofagea

sono solo alcuni dei fattori ritenuti responsabili.

 

Molti chirurghi hanno avuto la sgradevole esperienza di vedere insorgere la dilatazione e la torsione dello stomaco senza alcuna apparente ragione, durante la fase di recupero dell' animale ed è quindi possibile che allo elenco delle cause scatenanti si debbano aggiungere gli anestetici gassosi, i farmaci parasimpaticolitici e gli interventi di chirurgia addominale.

 

La sindrome normalmente inizia con un accumulo di gas, liquidi e alimento ingerito associato ad una ostruzione meccanica o funzionale del piloro e della giunzione gastroesofagea.

 

Il gas responsabile della dilatazione ha una composizione simile all' aria e ciò conferma l' idea che la maggior parte del gas sia dovuto ad aria ingurgitata durante l'atto del bere e del mangiare.

La quantità di aria aumenta notevolmente quando l'animale mangia velocemente o inghiotte i liquidi. I cani normali eliminano l'aria attraverso l'eruttazione. Una piccola percentuale di gas (10%) è prodotta anche dalla fermentazione batterica del cibo ingerito. Nello stomaco normale vuoto il gas non viene prodotto, dato che i batteri non sono praticamente presenti. Durante il pasto il numero di tali batteri aumenta enormemente provenendo dal cavo orale e dal cibo.

Una ricerca mise in evidenza clostridi produttori di gas. Un numero elevato di batteri nello stomaco indica una ridotta secrezione dell'acido cloridrico che mantenendo il ph dello stomaco sotto il valore di 3 inibisce la fermentazione batterica. Non è stato stabilito se i cani predisposti alla dilatazione dello stomaco abbiano una ridotta capacità di secernere l' acido cloridrico. Le ricerche di tipo anatomico indicano che questi cani hanno un numero di cellule produttrici di acido cloridrico normale. La grave dilatazione gastrica può danneggiare lo stomaco in modo da provocare la riduzione della secrezione acida e ciò può predisporre a ricadute.

Il gas può essere formato anche dalla interazione tra acido cloridrico e secrezioni contenenti bicarbonato come la saliva.

 

 

Schema di alcuni fattori responsabili della dilatazione e della torsione

 

I liquidi provengono dall'ingestione, dalla secrezione gastrica e dall'afflusso di liquido extracellulare che in seguito all'alterazione della circolazione addominale e all'aumento della permeabilità della mucosa gastrica si riversano nel lume dello stomaco. Questo liquido extracellulare contiene grandi quantità di bicarbonato che si incontrano con l'acido cloridrico secreto in conseguenza al pasto e danno origine a produzione di anidride carbonica.

A seconda della causa una progressiva dilatazione dello stomaco può passare da una semplice dilatazione ad una torsione.

   

La dilatazione gastrica normalmente precede la torsione, altre volte la torsione può succedere senza una precedente dilatazione. Questo fatto suggerisce che la dilatazione non è il solo fattore che predisponga alla torsione.

Nella dilatazione la grande curvatura dello stomaco si sposta ventralmente, causando uno spostamento dorsale e a sinistra del piloro che si posiziona adiacente all'esofago. Questo spostamento trascina la milza attraverso i legamenti gastrosplenici. Una volta dislocata la milza inibisce il normale e spontaneo ritorno dello stomaco.

La rotazione oraria dello stomaco è l'evenienza più comune di torsione dello stomaco; il massimo grado di rotazione normalmente è compreso tra i 270 e 360°. Se la rotazione è più di 180° si parla di volvulo, se invece è meno di 180° si parla di torsione

 

La rotazione oraria inizia da uno spostamento del piloro e dell'antro che si spostano dalla parete addominale destra alla linea mediana per poi passare oltre il fondo ed il corpo dello stomaco e situarsi nel quadrante i sinistra dell'addome mentre il corpo dello stomaco è situato nel quadrante di destra.

Con la progressiva dilatazione e lo spostamento dello stomaco la grande curvatura si posiziona lungo la parete dorsolaterale destra dell'addome (d). In questa posizione lo stomaco viene ricoperto completamente dal grande omento che di conseguenza è la prima struttura anatomica che si presenta dopo l'incisione chirurgica della parete addominale. Più precisamente apparirà una lamina del grande omento se il piccolo omento si è lacerato, ed entrambe le lamine del grande omento se il piccolo omento si è solo allungato Questo è il primo sintomo diagnostico chirurgico di torsione dello stomaco.

 

La torsione dello stomaco in senso antiorario avviene più raramente ed il massimo grado di torsione è di 90° In questo tipo di patologia il piloro e l' antro si dislocano superiormente e cranialmente lungo a parete addominale destra posizionandosi adiacenti all'esofago. In questo caso il grande omento non copre lo stomaco al momento dell'incisione chirurgica.

La posizione della milza varia e dipende dal grado di torsione gastrica. L' occlusione dei vasi splenici, causa una forte congestione splenica in seguito anche alla chiusura della vena porta. La milza è anche sottoposta ad una torsione oraria od antioraria del suo peduncolo vascolare contribuendo alla splenomegalia. La milza può essere riposizionata nello stesso tempo in cui si riposiziona lo stomaco se non è già avvenuta una necrosi. Nella maggior parte dei casi una splenomegalia (colore rosso scuro e blu) la milza ritorna alla dimensione e colore normale nel giro di pochi minuti dopo il riposizionamento. Se invece è presente una necrosi splenica od una trombosi delle vene della milza dovrebbe essere fatta l'asportazione della milza prima del riposizionamento. Il riposizionamento di una milza necrotica può portare alla liberazione di mediatori vasoattivi o fattori scatenanti la compromissione del sistema circolatorio (trombi).

 

La dilatazione gastrica si verifica in cani di qualsiasi razza e qualunque età con prevalenza nei maschi con un rapporto di 2: 1 rispetto alle femmine. La dilatazione gastrica acuta avviene in quanto lo stomaco non può vuotarsi per cui si ha un aumento della pressione intragastrica che in condizioni normali viene ridotta da eruttazione e vomito. In questa forma gas, liquidi e contenuto solido dello stomaco si accumulano e non possono fuoriuscire in quanto i cani affetti non sono in grado di eruttare o di vomitare, probabilmente perche’ la connessione gastroesofagea ed il cardia non riescono ad aprirsi e ciò può essere dovuto alla alterazione dei rapporti anatomici.

 

La normale disposizione anatomica degli organi in questa area ha lo scopo di prevenire il riflusso gastroesofageo, ma se i meccanismi antiriflusso sono eccessivi non si verificherà il fenomeno naturale dell'eruttazione ne tanto meno quello del vomito. L'angolo d'entrata dell'esofago nello stomaco determina l'apertura dello sfintere cardiale in risposta ad un aumento della pressione intragastrica.

Quando lo stomaco si riempie e di conseguenza si abbassa nell'addome, l'angolo tra l'esofago (che è trattenuto dal diaframma) e lo stomaco diventa acuto e l'aumentata pressione intragastrica chiude la valvola. Il diaframma svolge un ruolo nel meccanismo antiriflusso in quanto tiene in posizione l'angolo obliquo

determinato dall'ingrasso dell'esofago nello stomaco. La lunghezza della porzione esofagea intraaddominale, la angolazione tra esofago e stomaco e la pressione intragastrica nel loro complesso contribuiscono perciò a prevenire il riflusso.

Nel riflesso del vomito il segmento intraaddominale dell ' esofago si retrae nella cavità toracica a causa delle contrazioni dei muscoli longitudinali dell 'esofago e della pressione negativa che si instaura nella cavità toracica al momento del riflesso del vomito, in questo modo l'angolo acuto formatosi tra esofago e stomaco si apre e il contenuto alimentare può essere rigettato verso I' esterno.

Tale complesso può risultare alterato nei cani di grossa taglia con torace ed addome profondo che possono avere la porzione intraaddominale dell'esofago più lunga del normale, ciò permette allo stomaco di abbassarsi ulteriormente nella cavità addominale rendendo insufficiente la retrazione in cavità toracica dello esofago durante il riflesso

dell 'eruttazione-vomito cosicchè l'angolo rimane acuto e il cardia non si apre.

 

La seguente tabella mostra il fattore di rischio delle più comuni razze canine per ciò che concerne la dilatazione-torsione. L' ordine conferma che la taglia è il più importante tra i fattori che determinano la dilatazione-torsione dello stomaco, ma indica anche che tra cani che alla fine del loro sviluppo hanno dimensioni simili possono esistere diverse differenze di rischio. Per esempio il setter gordon ed il setter irlandese sono considerati ad alto rischio come le razze di taglia gigante, mentre il golden retriver ed il labrador sono meno soggetti al rischio come le razze di taglia più piccola. Ciò fa pensare che oltre alle dimensioni è importante anche la conformazione del corpo dell ' animale e ricollegandoci al concetto espresso precedentemente possiamo affermare che i due setter hanno una profondità toracica più marcata del golden e del labrador

 

Razza

 

Alano

San Bernardo

Weimaraner

Setter Irlandese

Gordon Setter

Barbone Medio

Basset Hound

Doberman

Bobtail

German Shorthaired pointer

Newfoundland

Pastore Tedesco

Airdale Terrier

Alaskan Malamute

Retriver della Baia di Chesapeake

Boxer

Collie

Labrador Retriver

Springer Spaniel Inglese

Samoyed

Bassotto Tedesco

Golden Retriver

Rottweiler

Meticcio

Cocker Americano

Barbone Nano

Rischio GDV

 

41.3

21.8

19.3

14.2

12.3

8.8

5.9

5.5

4.8

4.5

4.4

4.2

4.1

4.1

3.7

3.7

2.8

2.0

1.6

1.0

1.2

1.1

1.1

1.0

0.6

0.3

Grado di rischio

 

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

25

26

 

I sintomi clinici sono rappresentati dalla dilatazione della porzione craniale dell'addome, dolore epigastrico, irrequietezza ed ipersalivazione. Il grado di dilatazione gastrica determinerà la gravità dei segni clinici.

 

La triade semiologica composta da conati di vomito improduttivo, dilatazione della porzione craniale dell'addome associata a meteorismo e impossibilità di introdurre la sonda gastrica caratterizza la dilatazione gastrica con torsione. E' difficile differenziare la dilatazione gastrica semplice dalla torsione parziale.

 

La torsione gastrica si divide in due gruppi:

 

1° gruppo con rotazione in senso orario di 270 gradi sull'esofago quando si esamina il soggetto caudalmente

 

2° gruppo con rotazione di 90° in senso antiorario (questi casi sono una percentuale molto bassa).

 

Sono state descritte torsioni in senso orario da 180 e 360 gradi. Fino a 180 gradi la torsione può essere presente senza dare ostruzione e si può risolvere spontaneamente. Una torsione di 180 gradi o superiore provoca una ostruzione a livello della giunzione esofagogastrica e alla porzione pilorica dello stomaco; ciò impedirà il passaggio della sonda nello stomaco. Con una torsione inferiore a 180 gradi la sonda può passare nello stomaco con una difficoltà che dipende dal grado di torsione, dall'abilità dell'operatore e dalla collaborazione del paziente.

L'esame radiografico con proiezione latero-laterale destra col paziente in decubito mostra il piloro, ripieno di gs, in posizione dorsale e leggermente craniale rispetto al fondo dello stomaco anch'esso ripieno di gas. In condizioni normali invece il piloro è situato ventralmente. Il ripiegamento della parete pilorica su quella dal fondo determina la comparsa delle immagini radiogafiche di una plica di tessuti molli che sembra dividere lo stomaco in più compartimenti.

 

 

 

Fase iniziale

 

 

Fase finale

 

Le conseguenze della dilatazione gastrica e della torsione gastrica sono pressoché identiche e sono caratterizzate da ipossia cellulare e da gravi squilibri emodinamici che coinvolgono

° lo stomaco

° la funzione respiratoria

° il sistema vascolare

° l'equilibrio acido-base ed idro-elettrolitico

° la quasi totalità degli organi addominali

I cambiamenti patologici che si verificano a livello dello stomaco vanno dall'edema all'emorragia alla necrosi a tutto spessore. I cambiamenti patologici sono il risultato dell' azione degli acidi gastrici, dell' ischemia e della riperfusione. La necrosi della parete dello stomaco interessa la grande curvatura soprattutto nel fondo e nel corpo.

 

La determinazione della presenza e dell' estensione del danno ischemico gastrico è spesso difficile ma a causa dell'alta incidenza di complicazioni postoperatorie associate alla necrosi gastrica, la determinazione precisa della vitalità dello stomaco è importante. Purtroppo non esistono ancora parametri obiettivi consistenti per una valutazione intraoperatoria di questo danno.

 

L'apparato respiratorio è notevolmente colpito in quanto una marcato aumento di volume dello stomaco rende difficile l'escursione diaframmatica e causa la riduzione del volume tidalico. La difficoltà a svolgere la funzione respiratoria provoca un aumento dell'energia consumata per mantenere un'adeguata funzione polmonare. La diminuzione del ritorno venoso secondario all' ostruzione della vena porta e della vena cava caudale causa anche una diminuita ossigenazione dei polmoni. Tutti questi fattori causano ipossiemia.

 

Lo shock ipovolemico è in assoluto la complicanza più precoce della dilatazione e della torsione. Già grave nel caso della dilatazione a causa dell'enorme pressione esercitata dallo stomaco sulla vena cava caudale, diventa oltremodo drammatico quando si verifica la torsione con l'inevitabile torsione del sistema portale. Nonostante l'organismo reagisca a tale situazione, con l'attivazione di un circolo collaterale attraverso i seni vertebrali ventrali, vena azygos e vene cava craniale, il risultato finale dell'ostruzione della vena cava caudale e della vena porta è il sequestro di grosse quantità di sangue con una marcata riduzione del ritorno venoso al cuore destro con conseguente insufficiente gittata cardiaca. Uno shock settico e tossico può inoltre complicare il quadro. Responsabile di ciò è ancora una volta l'occlusione della vena porta e di conseguenza la riduzione della capacità di smaltimento delle endotossine da parte del sistema reticolo endoteliale del fegato.

 

Tra le alterazioni cardiache un ruolo importante spetta alle turbe del ritmo cardiaco. Si tratta per lo più di aritmie ventricolari dovute agli squilibri elettrolitici, a sostanze cardiodepressanti aspecifiche liberate dagli organi ischemici, squilibri del S.N.A. e soprattutto all'ischemia miocardica da riduzione del flusso ematico coronarico.

 

Le più gravi tachiaritmie si osservano durante le prime 24-36 ore dopo la correzione della sindrome quando la sorveglianza del paziente, uscito indenne dall' intervento chirurgico, tende a diventare meno vigile.

 

Gli squilibri acido-base sono stati solo recentemente oggetto di approfondite indagini.

Se in passato si considerava l'acidosi metabolica come inevitabile conseguenza della grave ipossia tissutale, attuali studi più critici hanno dimostrato in modo univoco che solo eccezionalmente esistono netti spostamenti del Ph e della riserva alcalina verso l' acidità. Ciò non significa necessariamente che nel corso della sindrome non esistano eventi in grado di determinare un' apprezzabile alterazione del Ph ematico ma piuttosto che accanto a meccanismi acidogeni (ipossia generalizzata, metabolismo anaerobico, acidosi lattica) ne esistono altri sicuramente alcalogeni (massiva secrezione acida nel lume gastrico, sequestro di grandi quantità di H, aumento di HCO2 plasmatico per equilibrare la perdita ingente di CI- ), Lo sviluppo simultaneo e consequenziale di tali meccanismi antitetici sarebbero dunque all'origine della "neutralità" che più frequentemente si osserva nei casi clinici.

 

TERAPIA

Il trattamento chirurgico del complesso dilatazione, torsione, volvolo gastrico rimane uno dei principali problemi chirurgici d'emergenza nella pratica dei piccoli animali. Il trattamento della malattia gastrica è progredito fino al punto in cui il successo dell'intervento chirurgico per la sua correzione è notevolmente aumentato e l'incidenza delle recidive è quasi completamente annullata. Il crescente successo del trattamento acuto della patologia è attribuibile alla combinazione di più fattori:

- considerazione della necessità di una tempestiva decompressione,

- migliori controlli dello shock,

- migliori regimi anestesiologici

- una più ampia varietà dei sistemi di monitoraggio del paziente.

 

In passato uno dei problemi più ardui che si presentavano al veterinario riguardava i dati che indicavano come l'animale sopravissuto ad una torsione o volvolo dello stomaco aveva un incidenza di recidiva maggiore. Ora con l' avvento delle tecniche di gastropessi destra permanente, questo problema è stato eliminato.

 

Il trattamento della torsione prevede quattro tappe fondamentali:

 

1) ripristino del volume intravascolare e trattamento del collasso cardiovascolare in quanto grossi volumi di liquidi sono sequestrati, durante la torsione gastrica, negli organi e nei vasi addominali. In più vi è un basso apporto di sangue nel tratto gastrointestinale, pancreas e milza dovuto ad una compressione sulla vena porta e sulla vena cava caudale, di conseguenza si ha un' acidosi metabolica.

Occorre ristabilire il volume di sangue circolante mediante un catetere giugulare che permette di somministrare rapidamente grandi quantità di liquidi e che consente di controllare la pressione venosa centrale del cane.

Nel liquido di somministrazione si aggiungono inoltre antibiotici ad ampio spettro per prevenire la peritonite con seguente alla gastrotomia o alla perforazione della parete gastrica e lo shock tossico.

 

2) realizzazione rapida, continua e durevole della decompressione dello stomaco mediante l'introduzione di una sonda orogastica o l'inserimento di un trequarti per via percutanea. Un suggerimento per l'introduzione della sonda è quello di tenere il cane con il dorso rivolto verso di voi e la testa diretta verso il soffitto, con le vostre braccia sotto le ascelle del paziente. L' animale va sollevato delicatamente verso l' alto sino a che l' operatore non sia in grado di introdurre facilmente la sonda. Se la sonda passa nello stomaco si usa una soluzione salina tiepida per il lavaggio dello stomaco fino alla completa rimozione di tutto il materiale gastrico.

 

La correzione chirurgica della torsione dello stomaco si propone quattro obiettivi:

° risolvere la torsione

° valutare la vitalità gastrica e splenica

° rimuovere i tessuti devitalizzati

° prevenire le recidive.

 

La rotazione dello stomaco avviene solitamente in senso orario, guardando l'animale da dietro. Il piloro si sposta dorsalmente fino a portarsi lungo la parete addominale sinistra, col duodeno disposto di traverso all'esofago. Il grande omento viene stirato sopra la posizione ventrale dello stomaco dilatato. La milza si sposta passivamente con la rotazione del fondo dello stomaco ed i vasi gastrici brevi situati in corrispondenza dell'inserzione dell'omento vengono spesso lacerati. La gastrocentesi facilita la derotazione dello stomaco.

 

L'ischemia e la necrosi nella parete gastrica interessano solitamente la grande curvatura. La regione antrale dello stomaco normalmente resta vitale e costituisce quindi il sito di elezione per l'esecuzione della gastropessi o della gastronomia con inserimento di una sonda.

 

L' esame della milza per rilevare i danni al suo apporto sanguigno indicherà le necessità di effettuare una splenectomia: la milza è generalmente coinvolta nella torsione gastrica, ma la sua asportazione non servirà a prevenire la recidiva. Talvolta solo una porzione della milza apparirà normale dopo la sua riposizione in sede. Si potrebbe effettuare una splenectomia parziale, ma il tempo richiesto dall'intervento non è giustificato. E' meglio allora praticare la splenectomia totale.

Le recidive si possono prevenire effettuando una gastropessi suturando lo stomaco e più precisamente la grande curvatura (fondo o porzione cardiaca) alla parete addominale destra.

 

4) dieta post operatoria e il ritorno ad una normale alimentazione. Per due giorni l'animale viene tenuto a digiuno, quindi si inizia a somministrare acqua seguita da un semolino il giorno successivo e da cibi solidi dopo altri due giorni.

 

Le cure post-operatorie sono rappresentate da:

° applicazione di una sonda naso-gastrica che permette di mantenere la decompressione, per le prime 24 ore

° fluidoterapia

° monitoraggio cardiaco e respiratorio

° misurazione dei livelli di elettroliti

° determinazione dell'ematocrito, delle proteine, dell'azotemia e della glicemia

° valutazione della produzione e del colore dell'urina.

 

TERAPIA NON CHIRURGICA DELLA TORSIONE

 

Una terapia non chirurgica della torsione può essere effettuata solamente nei casi in cui l'intervento medico è tempestivo, in quanto dopo pochissimo tempo dall'inizio della patologia il fondo dello stomaco, riempito di gas e dilatato si sposta nella borsa omentale probabilmente in seguito alla rottura o all'esagerata distensione del piccolo omento che normalmente collega la cruna sinistra del diaframma alla piccola curvatura dello stomaco ed è trattenuto in questa posizione da un anello costituito dall'arteria splenica, dalle piccole arterie gastriche, dalla cruna sinistra del diaframma e da una parte del corpo dello stomaco. L'anello così formatosi strangola la zona di passaggio tra il fondo e il corpo dello stomaco.

Se l'intervento di svuotamento dello stomaco attraverso una sonda esofagea viene messo in atto prima che questa situazione si verifichi, qualche volta lo stomaco ritorna nella sua normale posizione immediatamente, o entro qualche ora dopo l'evacuazione, in altri casi può rimanere in posizione anomala per giorni o settimane senza causare un disturbo funzionale.  

 

 

Quali sono le cause?


Molte sono le teorie proposte per questo tipo di patologia.
- Fenomeni ostruttivi nel tratto di uscita dello stomaco
- Disturbi della conduzione nervosa della muscolatura dello stomaco
- Movimenti di dondolmento dello stomaco (corsa o salti) dopo aver mangiato o bevuto
- Ingestione di grandi quantità di aria (aerofagia)

 

 Qual'è la sintomatologia?

         
I segni della GDV variano in base alla gravità della distensione. Molti animali possono avere solo dilatazione gastrica. In questi casi lo stomaco contiene una grande quantità di gas e fluidi, però questo non è ruotato su se stesso. Altri casi possono essere presentati subito dopo la torsione, mentre altri ancora vengono portati già in uno stato di shock, con problemi cardiaci, circolatori e respiratori.

I classici segni di dilatazione gastrica e torsione sono:
-Insorgenza rapida
- Aggravamento veloce delle condizioni
- Numerosi conati senza produzione di vomito
- Eccessiva salivazione e scialorrea (sbavamento)
- Distensione addominale. Se l'addome viene percosso con le dita si ode un suono di tamburo
- Debolezza e letargia che portano al collasso
- Aumento della frequenza cardiaca e respiratoria

- Disinteresse nel cibo

- Gemiti

- Deambulazione

- Debolezza con incapacità di rimanere eretto


La dilatazione gastrica è un evento che richiede un immediato ricovero e trattamento con particolare attenzione al ripristino delle funzioni cardiache e polmonari.

 

 

I sintomi severi, quali le gengive rosso scuro, blu, grigie o bianche, un battito cardiaco veloce e un impulso debole sono seguiti normalmente da prostrazione e dalla morte

 

Determinazione delle fasi della torsione

 

 L'osservazione del comportamento e dei sintomi sul cane sono il passo iniziale in questo processo. 

A) sguardo e colore delle gengive 

B) misurazione del battito cardiaco   

C) palpazione dell'addome per valutare il grado di dilatazione  

Sarebbe meglio esercitarsi in anticipo, su di un cane sano, per tenere a mente come è normalmente, per esempio, il colore delle gengive del nostro cane. 

D) Se le gengive sono di tonalità rossa e premendo le stesse col dito e poi rilasciando le gengive ritornano  immediatamente del loro colore, il cane può essere normale o può essere soltanto nella fase di dilatazione ma non gia' di torsione. 

E) Se le gengive sono di color rosso-cupo, grigie, blu, e premendo col dito le stesse e poi rilasciando ritornano del loro colore lentamente oppure per niente, forse siamo di fronte ad  una situazione estrema. 

 

SINTOMI NELLA FASE N° 1:  

 

1) il cane e' agitato e deambula, il cane ansima e produce molta saliva. 

2) Tentativi improduttivi di vomitare (ogni 10-20 minuti). 

3) L'addome esibisce la pienezza e cominciare ad ingrandirsi. AZIONI: avvertire telefonicamente il veterinario di preparare tutta l'attrezzatura chirurgica in caso si trattasse di torsione. Trasportare immediatamente il cane dal veterinario.

 

SINTOMI DI FASE N° 2: 

 

1) Il cane e' molto agitato, geme, ansima continuamente, produce molta saliva. 

2) Tentativi improduttivi di vomitare (ogni 2-3 minuti). 

3) Gengive rosso scuro. 

4) Alto BPM di frequenza cardiaca (80 - 100). 

5) L'addome è ingrandito, emette il suono vuoto una volta battuto (segno di presenza di molto gas al suo interno). AZIONI: trasportare immediatamente il cane dal veterinario. 

 

SINTOMI DI FASE N° 3

1) Le gengive sono di colore bianco/azzurro. 

2) Il cane e' incapace di levarsi in piedi. 

3) L'addome è molto ingrandito. 

4) Frequenza cardiaca estremamente alta (100 impulsi deboli di BPM). AZIONI: La morte è imminente! 

 

Raccomandazioni per contribuire a evitare la torsione dello stomaco nel cane: 

I veterinari continuano a studiare il problema della torsione ed ancora ci sono molte domande senza risposta. I ricercatori hanno elaborato le seguenti raccomandazioni per contribuire ad impedire la torsione. Dovreste discutere queste raccomandazioni con il vostro veterinario ed altri proprietari di cani di media-grande taglia: 

1) Alimentare i cani due o tre volte al giorno, piuttosto che una sola volta ed occasionalmente, quando e' possibile, osservarli dopo che hanno mangiato. 

2)Evitare l'esercitazione vigorosa, eccitamento e solleciti un'ora prima e due ore dopo l'alimentazione. Camminare è giusto perché contribuisce a stimolare la funzione gastrointestinale normale. 

3)Alimentare i cani individualmente ed in una posizione calma. 

4)Fare gradualmente i cambiamenti di dieta in un periodo di 3-5giorni. 

5)Accertarsi che l'acqua sia sempre disponibile ma limitare la quantità subito dopo il pasto.  

6)Controllare qualsiasi azioni o comportamento che possono segnalare il disagio addominale (pienezza addominale, deambulazione, eccessiva salivazione, gemiti, incapacita' nel restare in posizione eretta, assunzione di una posizione corporea nel tentativo di distendere l'addome alla ricerca di alleviare il dolore, ansia e tentativi infruttuosi di vomitare, ecc. 

Stabilisca un buon rapporto con un veterinario. Discuta le procedure di emergenza, la chirurgia preventiva (Gastropexy) e l'amministrazione medica generale del vostro cane.    

 

Articolo a cura del Dott.DONATI

 

 
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