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Benvenuti nel sito dedicato alla razza degli Alaskan Malamute. La razza, la salute, la morfologia, l'educazione, le risposte degli esperti, i racconti dei proprietari
 

 

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EDUCAZIONE

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SILVIA AGLIETTI

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Il perché di una scelta

 

RENATO ALBERONI

Presentazione

 

DANIELE IEMMI

Presentazione

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Comportamento di fuga

 

LEGGI E REGOLE

In viaggio con Fido

 

ALIMENTAZIONE

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I VOSTRI RACCONTI

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INTRODUZIONE


Che lo si abbia già per compagno, o che lo si incontri per la prima volta, l'
Alaskan Malamute lascia stupefatti per la sua bellezza, il suo portamento dignitoso, e per la sua maestosità nell'incedere, che trasmette chiaramente l'idea di una grande potenza, senza però che quest'ultima abbia la meglio sull'eleganza della sua falcata.
Originario dell'Alaska, mantiene nel suo essere qualcosa di profondo e misterioso, che richiama ciò che è stata la sua storia e il suo paese d'origine, dove questo cane è stato scelto per aiutare l'uomo a vivere e a muoversi in condizioni avverse.

Formatosi in una regione inospitale, dove la sopravvivenza dipende da comportamenti istintivi perfettamente sviluppati, ancora oggi il Malamute mantiene una notevole autonomia. Konrad Lorenz definisce chiaramente la differenza tra cani discendenti dal lupo e cani discendenti dagli sciacalli: "«I cani lupus di sangue più puro sono certe razze dell'America artica, e in particolare i cosiddetti Malemuti. (...) un cane lupus, se una volta ha giurato fedeltà a una determinata persona, sarà per sempre il suo cane... Chi è stato oggetto dell'esclusiva fedeltà di un cane lupus non potrà mai più essere felice con un cane aureus. (...) Un cane in cui scorra prevalentemente sangue di lupo, nonostante la sua incommensurabile fedeltà e il suo attaccamento, non è mai del tutto sottomesso. (...) In luogo della fiera e maschia fedeltà del cane lupus, che ha ben poco che vedere con l'ubbidienza, il cane aureus vi offre quella sottomissione che gli fa spiare giorno e notte, ora per ora e minuto per minuto, ogni vostro comando. (...) E la sua ubbidienza è tanto più garantita quanto più imperioso è il richiamo, mentre un cane lupus, se chiamato imperiosamente, non viene affatto, ma cerca di rabbonirvi a distanza con gesti amichevoli. (...) Il cane lupus o si affeziona per sempre e totalmente a un solo padrone, o, se non trova un vero padrone oppure perde quello che ha, non sarà più fedele a nessuno, e in questo caso si ridurrà a una specie di gatto, che vive accanto all'uomo ma senza un profondo legame affettivo con lui. È il caso della maggior parte dei cani da slitta nord-americani, le cui profonde qualità d'animo non vengono quasi mai messe in luce e sfruttate se non c'è un Jack London a riconoscerle». Anche qui, ci troviamo di fronte più scuole di pensiero. Alcune danno come certo il fatto che il Mal, come altri canidi, discenda dal lupo, e pertanto, atavicamente, porti con sé geni lupoidi che ne condizionano, oltre che l'aspetto, anche il comportamento e il, per così dire, "modo di vedere la vita". Si racconta che alcuni Inuit usassero legare le femAlaskan Malamute nella nevemine in calore negli alberi nei boschi per farle coprire dai lupi.

Altri, altrettanto autorevoli, propendono invece per una ipotesi più ampia, e cioè quella che ha a che fare con la situazione ambientale. In altre parole, il fattore ambientale, in ogni luogo e tempo, e per ogni essere vivente, ne ha da sempre condizionato la morfologia e le caratteristiche primarie, temperamento incluso. Per cui in Africa quasi tutti gli animali tendono ad avere grandi orecchie, che dissipano il calore e raffreddano il sangue. Mentre nei ghiacci, gli animale tendono, per esempio, ad avere orecchie piccole e carnose, per evitare in primis il congelamento. Oppure uno stop finemente pronunciato, per evitare accumulo di neve e di ghiaccio durante le tormente e o gli spostamenti (ghiaccio che, accumulatosi in quella regione corporale, porterebbe a inconvenienti seri). Insomma, dato l'ambiente come base di partenza, a seconda del ruolo in natura, tutti gli animali di uno specifico ecosistema presentano caratteristiche simili. e quindi, altrettanto similmente, si sono evoluti lupo e cane, sebbene non fossero imparentati. Alla fine della storia, rimane un unico dato: che sia per evoluzione similare, o per parentela stretta, il Malamute è vicino al lupo. Un lupo che ha scelto di condividere il suo essere ed il suo divenire con l'uomo. E come tale va studiato, capito e gestito.

Il Malamute sa essere compagno, e quando sceglie il suo capobranco stabilisce con lui un legame indissolubile. Ma non sarà mai affettuoso e ubbidiente come un cane pastore. Il Malamute è di personalità forte e indipendente, e ubbidisce (non sempre) solo se decide di riporre nel suo capobranco fiducia incondizionata. Ma sarà una fiducia "sudata": la fiducia e la fedeltà del Malamute, infatti, si basano sull'intima certezza del cane che il suo capobranco sia in un certo senso migliore di lui. Quindi dovremo prima di tutto guadagnarci la sua stima e il suo rispetto, adottando il comportamento di un capo, e cioè giusto e coerente, privo di confusioni, equivoci e tentennamenti.

Un aspetto molto importante che va sempre sottolineato quando si parla di razze primitive (alle quali appartiene a pieno diritto l'Alaskan Malamute) è il fatto che mantengono intatta la loro natura lupoide. Per questo noi appassionati riteniamo che al Malamute vada tributato il giusto rispetto: il Malamute è un cane che è stato presente in modo fattivo nella vita dell'essere umano molto più di quanto si creda, e molto più concretamente di quanto si possa immaginare. Sempre presente, fino al punto di  dare la vita.  In pochi sanno che nella Seconda Guerra Mondiale questi cani furono usati nel conflitto bellico riportando perdite spaventose, uccisi in modi umilianti e drammatici. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale la razza era sull'orlo dell'estinzione: ne restavano sì e no un trentina di esemplari.
La sua è una storia bellissima, triste  e struggente, di una intensità incredibile. Dopo averla letta, non è più possibile guardare il proprio  Mal con gli stessi occhi. E questo è proprio l'obiettivo che ci siamo prefissi con questo sito: portare i padroni del Malamute a guardarlo con occhi diversi, e apprezzarne lo spirito storico che porta dentro di sé.

Il Malamute è un cane affascinante e, contrariamente a ciò che si pensa, molto affettuoso. Gli amanti della vita sana, all'aria aperta, e della montagna troveranno grandi soddisfazioni da questo compagno, se saranno disposti a dedicargli tempo e pazienza. Abbiamo di fianco un concentrato di cuore, di coraggio, di dignità e anche, perché no, di furberia. Un carattere indipendente, a volte dominante, ma che ha scelto di essere amico degli uomini.

Questo sito è un tributo a questa razza  meravigliosa, e vuole, con tante parole, dire una sola cosa: Grazie.

 

 
Si ringrazia per la collaborazione prestata       www.artefigurativa.eu

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